Una medicina territoriale più forte e a misura di persona

Ospedali di comunità, case della comunità e centri operative territoriali e il ruolo centrale dell’infermiere di comunità. Sono tutti gli strumenti messi in campo per garantire un accesso alle cure più equo, tempestivo e mirato a rispondere alle esigenze specifiche dei pazienti, realizzati anche grazie ai fondi stanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), Missione 6. In totale i progetti prevedono: 

  • 59 Centrali operative territoriali 
  • 35 Ospedali di comunità 
  • 131 Case di Comunità

 

Centrali operative territoriali 

Si tratta di strutture che svolgono una importante funzione di coordinamento tra le necessità di cura dei cittadini, i servizi e i professionisti che in questo modo assicurano continuità, accessibilità e integrazione dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria. Nel Lazio sono 59, operative h12, sette giorni su sette, per un investimento totale di 20 milioni di euro (fondi PNRR).  

 

Ospedali di comunità  

L’Ospedale di Comunità svolge una funzione ponte tra il domicilio e il ricovero ospedaliero. È destinata ai pazienti che dopo un intervento sanitario per la riacutizzazione di una patologia cronica o episodi di minore intensità, hanno bisogno di assistenza infermieristica continuativa non erogabile nel proprio domicilio per motivi strutturali o familiari. Nel Lazio sono 35 le strutture che saranno operative, tra riconversioni e nuove realizzazioni per un investimento totale di 86,5 milioni di euro (fondi PNRR).   

Case di Comunità 

Aperte fino da 12 a 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 sono il luogo cui i cittadini possono accedere per bisogni di assistenza sanitaria e sociosanitaria. Sono dotate di nuove tecnologie e strumenti di telemedicina per potenziare l’assistenza domiciliare.  Nel Lazio ne saranno realizzate 131 per un investimento totale di 158,4 milioni di euro (fondi PNRR).  

 

Il ruolo dell’infermiere di comunità  

Nella Regione Lazio è stata istituita la figura dell’infermiere di famiglia e di comunità. Si tratta di una figura professionale in grado di assicurare assistenza infermieristica a diversi livelli, in collaborazione con tutta la rete dei professionisti con cui lavora. Non solo si occupa delle cure assistenziali verso i pazienti, ma interagisce con tutti gli attori e le risorse presenti nella comunità per rispondere a nuovi bisogni attuali o potenziali.  

 

Il potenziamento dell’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) 

Incrementare il numero di persone assistite nella propria abitazione con approccio multidisciplinare in grado di rispondere alle esigenze dei singoli pazienti. L’obiettivo del 2024 per la Regione Lazio è quello di potenziare l’assistenza domiciliare integrata (ADI) prendendo in carico il 9,34% della popolazione over 65 rispetto al 6,86% del 2023. Un risultato raggiungibile grazie a professionalità capaci di consolidare e migliorare i modelli da introdurre e a un confronto continuo gli erogatori accreditati. Le attività sono monitorare settimanalmente. In totale le risorse stanziate sono 542 milioni di euro.  

 

Digitalizzazione dei Dea (Dipartimento di emergenza e accettazione) e Fasciolo sanitario elettronico 2.0 

Continua il lavoro di digitalizzazione dei servizi nell’ottica di migliorare i flussi di comunicazione interna e quindi i servizi al cittadino. In questa direzione va il lavoro di digitalizzazione dei Dea (Dipartimento di emergenza e accettazione) per un importo totale di 125,3 milioni di euro (fondi PNRR) e quello per la realizzazione del Fascicolo sanitario elettronico 2.0., con fondi pari a 55,4 milioni di euro. Il fascicolo è uno strumento fondamentale per gli operatori sanitari, che possono in questo modo avere accesso a tutta la storia clinica dei pazienti e facilitare i percorsi di assistenza e cura.